Come recuperare e riciclare l’acqua piovana
L’acqua è una delle risorse naturali più importanti del pianeta, ma è anche una risorsa che tendiamo a sprecare quotidianamente e in grande quantità. Oggi più che mai è diventato ancora più importante adottare delle soluzioni che possano favorire il risparmio idrico, andando a limitare l’utilizzo di acqua potabile in tutti quei contesti che non ne necessitano.
Capire come recuperare e riciclare l’acqua piovana è un primo passo in questa direzione, dato che l’acqua fornita dalla pioggia può essere utilizzata in moltissime situazioni in cui non è necessario ricorrere all’acqua corrente.
Recupero acqua piovana fai da te: cosa si intende?
Quando parliamo del recupero di acqua piovana fai da te ci riferiamo a quell’insieme di metodologie che possono consentirci di raccogliere l’acqua derivante dalla pioggia in completa autonomia. In particolare, ci riferiamo ai modi che possiamo sfruttare per raccogliere acqua piovana senza ricorrere a impianti specifici, che necessitano dell’intervento di tecnici specializzati per essere installati nelle abitazioni.
Grazie ai metodi fai da te, è possibile implementare dei sistemi di raccolta dell’acqua piovana in maniera semplice e veloce, sfruttando un po’di ingegno e prodotti facilmente acquistabili nei negozi di fai da te.
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Come raccogliere l’acqua piovana?
Il modo migliore per raccogliere l’acqua piovana è sfruttare il proprio giardino, il proprio terrazzo o il proprio cortile di casa. Infatti, tutte le abitazioni dispongono di un sistema di grondaie e condotte pluviali, che aiutano a convogliare lontano dalle parenti le acque meteoriche che si riversano sul tetto.
Durante le forti precipitazioni, le grondaie sono in grado di far fluire verso il basso una grande quantità di acqua, e per questo possono essere sfruttate per riciclarla, ma come?
È sufficiente utilizzare un tubo apposito da inserire in una delle condotte pluviali, che sia in grado di deviare l’acqua piovana all’interno di un serbatoio riservato a questo scopo. Sia i tubi che i serbatoi possono essere acquistati facilmente nei negozi di fai da te, e possono essere installati con facilità sul proprio terrazzo o nel proprio giardino. In quest’ultimo caso, è possibile installare più di un serbatoio, in modo da sfruttare più condotte pluviali contemporaneamente.
Come conservare l’acqua piovana?
Una volta raccolta, l’acqua piovana necessita di essere accuratamente conservata per poter essere utilizzata nelle settimane successive. Come accennato, infatti, i serbatoi e i tubi pensati per raccogliere la pioggia si trovano in giardino, in terrazzo, o comunque in un ambiente esterno, esposto a insetti e parassiti.
Se hai intenzione di iniziare a raccogliere acqua piovana, è necessario che tu ti munisca di cisterne capaci di conservarla senza il rischio che possa marcire o che possa essere contaminata da agenti esterni.
I serbatoi per lo stoccaggio dell’acqua piovana sono generalmente composti da polietilene: una plastica che non è in grado né di marcire né di arrugginire a contatto con l’acqua, e per questo perfetta per la raccolta della pioggia. Inoltre, è importante assicurarsi che i serbatoi siano muniti di una chiusura ermetica, per evitare che batteri, insetti e parassiti possano venire a contatto con il loro contenuto. In questo modo sarà possibile conservare l’acqua a lungo e senza rischi.
In alcuni casi, quando il consumo di acqua piovana è elevato, o quando non si dispone di abbastanza spazio, è possibile interrare le cisterne atte alla conservazione dell’acqua. Questa soluzione permette di disporre di una maggiore capienza di acqua, ma risulta anche più costosa e difficile da realizzare da soli. Nella maggior parte dei casi è possibile utilizzare delle cisterne di raccolta esterne.
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Cosa contiene l’acqua piovana?
Come sicuramente saprai, l’acqua piovana deriva dal vapore acqueo generato dall’evaporazione di mari e fiumi. Condensando, il vapore ricade sulla superficie terrestre sotto forma di pioggia. Proprio come l’acqua distillata, l’acqua piovana dovrebbe contenere unicamente idrogeno e ossigeno, e quindi risultare totalmente pura.
In verità, l’acqua piovana non è mai perfettamente pura, a causa di vari fattori che possono contaminarla, compreso l’inquinamento: soprattutto nelle zone abitate, è normale che la pioggia raccolga sostanze derivanti dall’attività umana, come le polveri sottili e l’anidride carbonica.
In altri casi, gli elementi raccolti dalla pioggia hanno origine naturale: pensiamo, ad esempio, alla pioggia contenente terra e sabbia, oppure ai pollini che si trovano nell’aria durante il periodo primaverile.
A questi elementi si aggiungono le impurità che possono trovarsi all’interno delle grondaie, delle condotte pluviali, e in tutti i punti in cui l’acqua piovana passa prima di arrivare al serbatoio predisposto per il suo stoccaggio.
Le caratteristiche dell’acqua, quindi, variano in base alla zona e agli impianti a nostra diposizione. Sulla base della composizione della pioggia, saranno necessarie apposite soluzioni per rendere utilizzabile questa risorsa estremamente preziosa.
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Come depurare l’acqua piovana?
Come accennato, l’acqua piovana può raccogliere diverse sostanze ed elementi, sia naturali che prodotti dall’attività umana, che la rendono non potabile. A questo proposito, se il nostro obiettivo è quello di utilizzare la pioggia per un uso domestico, e necessario capire come effettuare una depurazione dell’acqua piovana.
Il trattamento per la potabilizzazione dell’acqua prevede due fasi principali:
1. Purificazione: l’acqua viene ripulita da agenti patogeni, batteri e virus attraverso l’utilizzo di sostanze come lo iodio o il cloro, che sono in grado di purificare l’acqua in maniera sicura. La purificazione richiede che l’acqua rimanga sotto l’azione di queste sostanze per un lasso di tempo di 12/15 ore
2. Filtrazione: l’acqua necessita di essere filtrata attraverso più strati, per rimuovere insetti, parassiti e impurità (attraverso una filtrazione fisica), ma anche sostanze non gradite che potrebbero risultare sgradevoli o che potrebbero rendere l’acqua non perfettamente potabile (filtrazione chimica)
Molto spesso, è possibile installare un filtro per l’acqua direttamente nelle condotte pluviali atte a convogliare la pioggia nei serbatoi di stoccaggio, in modo che questi possano contenere fin da subito acqua pulita, anche se non potabile. Questo scongiura ulteriormente il rischio che l’acqua possa marcire, diventando così inutilizzabile anche per operazioni di pulizia e irrigazione.
Come sfruttare e utilizzare l’acqua piovana?
Una volta depurata con appositi sistemi di filtraggio, l’acqua piovana può essere sfruttata e utilizzata in molti modi, come ad esempio:
- irrigazione delle piante e dell’orto
- faccende domestiche
- riscaldamento e climatizzazione
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Recuperare l’acqua piovana per irrigare piante e orto
Il riciclo dell’acqua piovana vede il suo utilizzo più frequente nell’irrigazione delle piante e dell’orto. Non a caso, per irrigare le piante che teniamo in giardino e sul terrazzo non è necessario utilizzare l’acqua potabile: è sufficiente che la pioggia venga filtrata da impurità e parassiti, per poi essere sfruttata per bagnare le piante, limitando lo spreco dell’acqua di rubinetto.
Una volta raccolta l’acqua piovana nelle cisterne, sarà sufficiente reindirizzarla alle piante con un apposito sistema di irrigazione. Ti consigliamo di installare nel tuo giardino un sistema a goccia, che ti permetterà di tenere il tuo orto idratato lentamente e costantemente, permettendo all’acqua di penetrare in profondità.
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Recuperare l’acqua piovana per le faccende domestiche
Non tutti lo sanno, ma l’acqua piovana filtrata può essere utilizzata senza nessun problema per le faccende domestiche. La pioggia, infatti, può essere utilizzata per gli elettrodomestici, dato che contiene pochissimo calcare e non contiene cloro.
Il calcare è responsabile della rottura e del deterioramento di macchinari come lavatrice e lavastoviglie, e dell’insorgenza di fastidiosi problemi di igiene, come i bicchieri opachi in lavastoviglie. Utilizzare l’acqua piovana al posto dell’acqua di rubinetto può preservare l’integrità degli elettrodomestici, prevenire il calcare in una lavatrice, e aiutare nel lavaggio di bucato e stoviglie in modo sostenibile, risparmiando sui costi in bolletta.
Inoltre, l’uso dell’acqua piovana in ambiente domestico può essere sfruttato anche per la pulizia della casa, per lavare i pavimenti e i sanitari del bagno, o per lo scarico del WC, limitando gli sprechi. Anche in questo caso, l’assenza di calcare permetterà di ottenere una pulizia perfetta.
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Recuperare l’acqua piovana per il riscaldamento
Un’altra attività ad alto consumo di acqua corrente è senza dubbio il riscaldamento. Durante l’inverno, infatti, grandi quantità di acqua vengono utilizzate dalla caldaia, che tramite una pompa di calore riscalda e convoglia l’acqua nei termosifoni.
Il riutilizzo e il riciclo dell’acqua piovana possono tornare utilissimi per ridurre il fabbisogno di acqua potabile per le attività di climatizzazione delle abitazioni, riducendo notevolmente l’impatto sull’ambiente e il consumo di risorse idriche.
L’acqua raccolta dalla pioggia può essere utilizzata sia per essere immessa nei termosifoni classici, sia per gli impianti di riscaldamento e di raffreddamento a pavimento. In questo modo sarà possibile evitare l’utilizzo di diversi litri di acqua potabile anche durante l’estate, quando è frequente l’utilizzo di climatizzatori per raffrescare le abitazioni.