Il sale e il brillantante per lavastoviglie sono due elementi essenziali per il buon funzionamento del tuo elettrodomestico e per ottenere risultati scintillanti per le stoviglie. Tuttavia, non tutti pongono la corretta attenzione sul loro uso. Invece, assicurarsi di usarli correttamente può aiutare a preservare la brillantezza di piatti e bicchieri, oltre a mantenere la lavastoviglie efficiente nel lungo periodo.
Scopri a cosa serve il sale nella lavastoviglie, dove si mette il brillantante nella lavastoviglie e altri piccoli suggerimenti per stoviglie così lucide da emanare luce propria!
A cosa serve il sale nella lavastoviglie?
Il sale gioca un ruolo fondamentale nell’uso della lavastoviglie. In combinazione con il brillantante, come vedremo più avanti, l’impiego del cloruro di sodio garantisce piatti e bicchieri splendenti, oltre che preservare la lavastoviglie.
Il sale per lavastoviglie ha una funzione ben specifica. Non entra nel ciclo di lavaggio, a contatto con i piatti, ma più che altro va a “nutrire” i meccanismi interni della lavastoviglie. Cosa fa quindi il sale? Va a rigenerare le resine di scambio ionico presenti nell’addolcitore d’acqua integrato. Le resine, a loro volta, sono fondamentali per filtrare i sali minerali presenti nell’acqua, in particolare gli ioni di calcio e magnesio, responsabili della formazione del calcare. Infatti, un’acqua con livelli di durezza troppo elevati, può causare depositi di calcare sulle stoviglie e i componenti della lavastoviglie. A lungo andare, questo va a ridurre l’efficacia del lavaggio e danneggiare l’elettrodomestico.
Cosa succede se non metto il sale nella lavastoviglie?
Non mettere il sale nella lavastoviglie, soprattutto in zone con acqua dura, potrebbe scatenare tutta una serie di problemi in un grande effetto domino. Pensa, ad esempio, a zone con livelli di durezza elevati, con un’acqua molto calcarea: non inserire il sale potrebbe portare a frequenti guasti e malfunzionamenti.
Ma vediamo cosa accade nello specifico.
Prima di tutto, senza sale, l’acqua non sarà mai adeguatamente addolcita e di conseguenza, potrebbe portare alla formazione di fastidiose macchie bianche di calcare su piatti, bicchieri e posate. Si tratta di macchie che, oltre a essere antiestetiche, possono compromettere la qualità del lavaggio, lasciando i bicchieri opachi e i piatti meno brillanti.
Inoltre, l’accumulo di calcare può danneggiare le parti interne della lavastoviglie. Nel lungo termine, questo può ridurre l'efficienza dell’elettrodomestico, facendo impennare i consumi energetici e compromettere l’igiene delle stoviglie.
Dove si mette il sale nella lavastoviglie
Ogni lavastoviglie ha un apposito scomparto per il sale, solitamente situato nella parte inferiore dell’elettrodomestico, vicino al filtro dell’acqua. Per aggiungere il sale, bisogna rimuovere il cestello inferiore e svitare il tappo del serbatoio del sale. Di solito, il serbatoio è facilmente riconoscibile, perché è l’unico con un tappo avvitabile e di grandi dimensioni. Tuttavia, per non sbagliare, puoi sempre consultare i simboli della lavastoviglie, che ti indicano perfettamente dove sono collocate le sue parti utili, come fosse una mappa.
Una volta individuato lo scomparto giusto, puoi aiutarti con un imbuto per inserire il sale con maggiore precisione, evitando che si sparga. In più, se una volta aperto lo scomparto noti che contenga acqua, puoi comunque aggiungere il sale senza problemi: il liquido in eccesso defluirà da solo. Ricorda che durante l’uso, il sale si scioglierà in una sorta di salamoia; quindi, non è necessario che resti tutto asciutto.
È importante aggiungere il sale solo quando il serbatoio è vuoto o quasi vuoto. Molte lavastoviglie moderne sono dotate di una spia luminosa, che segnala quando è necessario aggiungere il sale, ma anche di app per il controllo da remoto che possono inviarti anche promemoria mentre sei a lavoro, ad esempio. Nel caso la lavastoviglie non dovesse avere questi indicatori, o funzioni smart, può essere utile controllare il serbatoio manualmente ogni mese, soprattutto in aree con acqua dura, dove il sale si consuma più rapidamente.
Che sale mettere nella lavastoviglie
Il sale da utilizzare nella lavastoviglie è un sale specifico chiamato “sale rigenerante” o “sale per lavastoviglie”. Proprio come il sale da cucina, o il sale marino, anche quello per lavastoviglie è composto da cloruro di sodio, certo, ma non è comunque lo stesso sale con cui insaporisci le tue pietanze!
La differenza principale risiede nella purezza e nella granulometria: il sale rigenerante è privo di additivi come iodio o antiagglomeranti, che possono essere presenti, invece, nel sale da cucina. In più, la versione per lavastoviglie ha una granulometria più grossa, che aiuta a evitare intasamenti nel sistema di rigenerazione dell’acqua.
Dunque, utilizzare il comune sale da cucina potrebbe causare gravi problemi alla lavastoviglie, come la formazione di depositi, oppure ostruzioni nel serbatoio.
Quanto sale mettere nella lavastoviglie
La quantità di sale da aggiungere alla lavastoviglie varia in base al modello e alle dimensioni dell’elettrodomestico. In media, il serbatoio del sale può contenere circa 1 kg di prodotto, ma è importante seguire le indicazioni del manuale d’uso della propria lavastoviglie.
Delle accortezze in più possono essere applicate quando vai a riempire il serbatoio per la prima volta. In questo caso, assicurati di riempirlo completamente. Per le volte successive, l’aggiunta o meno di sale dipenderà dall’indicatore del livello di sale della lavastoviglie. Come accennato, molti modelli segnalano quando il serbatoio è quasi vuoto, dunque da riempire. In generale, il sale nella lavastoviglie dura diverse settimane o anche mesi, a seconda della frequenza di utilizzo e della durezza dell’acqua. È quindi un’operazione di manutenzione che non richiede attenzione quotidiana, ma periodica.
A cosa serve il brillantante nella lavastoviglie
In combinazione col sale, un altro componente essenziale per un lavaggio perfetto è il cosiddetto “brillantante”. Si tratta di un elemento volto a prevenire la formazione di macchie d’acqua e calcare sulle stoviglie, in particolare sui bicchieri (dove si notano maggiormente, data la trasparenza).
La funzione del brillantante offre diversi vantaggi grazie alla sua formula con tensioattivi. Come suggerisce il nome, si tratta di fattori utili a ridurre la tensione superficiale dell’acqua, facilitando uno scorrimento uniforme sui piatti e garantendo un’asciugatura più rapida ed efficace.
Durante il ciclo di lavaggio, il brillantante crea uno strato idrorepellente che impedisce la formazione di macchie e aloni. Inoltre, poiché il brillantante asciuga in modo uniforme, previene anche i residui di minerali e calcare, mantenendo le stoviglie brillanti e senza imperfezioni.
Dove si mette il brillantante nella lavastoviglie
Il brillantante viene versato in uno specifico comparto, segnalato dal suo simbolo, situato di solito vicino alla vaschetta del detersivo. Da non confondere con quello dedicato al sale, che è separato. Lo scomparto è dotato di un tappo che può essere aperto per aggiungere il brillantante quando il livello è basso. Anche in questo caso, molte lavastoviglie smart sono dotate di un indicatore luminoso che segnala quando è necessario aggiungerlo.
Una volta aggiunto, la lavastoviglie doserà automaticamente la giusta quantità di brillantante durante il ciclo di risciacquo, garantendo stoviglie asciutte e brillanti.